25 novembre: presentazione del libro “Giulia – una donna nella Toscana dei Medici” di Rosalia Manno

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il MMAB ospita la presentazione del libro “Giulia” di Rosalia Manno. L’appuntamento è per giovedì 25 novembre alle ore 18.00. Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore alle Pari Opportunità Stefania Fontanelli, l’autrice dialogherà con l’Assessore alla Cultura Aglaia Viviani. Seguirà aperitivo offerto a tutti gli intervenuti. Ingresso libero.

Proponiamo qui la dettagliata recensione del libro a cura di Massimo Alderighi. Buona lettura!

Nell’anno 1563, a Firenze, una bambina appena nata viene abbandonata nella “pila” dell’Ospedale degli Innocenti. A questa bambina viene dato il nome di Giulia e non incontrerà mai i suoi genitori. Suo padre è Luca degli Albizzi, appartenente ad una famiglia fortemente ostile ai Medici allora al potere.

Viene mandata a balia a Garliano, una piccola località del Casentino, e riesce a sopravvivere.

All’età di 6 anni, nel 1569, torna a Firenze, nell’Ospedale degli Innocenti, conducendo una vita fatta di preghiera e lavoro.

All’età di 21 anni viene scelta dagli allora granduchi Francesco de’ Medici e Bianca Cappello, tramite il segretario particolare Belisario Vinta, per essere sottoposta a una prova molto particolare. Verificata la sua verginità, dovrà perderla col giovane Vincenzo Gonzaga, per essere certi della virilità di quest’ultimo, messa in dubbio dal matrimonio, annullato, con Margherita Farnese. Quando il duca di Mantova propone ai granduchi di Toscana il matrimonio tra suo figlio Vincenzo e la figlia di primo letto del granduca Francesco, Eleonora, i granduchi pretendono che Vincenzo dia prima dimostrazione della propria virilità.

Giulia viene stuprata a Venezia, dove arriva in incognito – era partita da Firenze il 1 marzo 1584, e, come promesso dal segretario Vinta, una volta tornata a Firenze e celebrato il matrimonio tra Vincenzo Gonzaga ed Eleonora de’ Medici, viene compensata con una dote di 700 scudi che le consentirà di contrarre matrimonio ed avere una vita lontano dall’Ospedale degli Innocenti.

Senza punti di riferimento, accetta di sposare, quello stesso anno, il figlio uno dei suoi accompagnatori nell’umiliante viaggio a Venezia, il comandante delle bande Agostino Digni, che vive a Castelvecchio, vicino a Pescia e che è interessato soprattutto alla sua dote. Si trasferisce da Firenze a Pescia. Il figlio di Agostino si chiama Cristofano. Il loro risulta essere un matrimonio infelice, senza figli. Cristofano morirà in carcere, senza cure, alla fine del 1590.

Giulia si sposerà altre due volte, per la morte anche del secondo marito, Sano Bardelli di Uzzano; l’ultimo marito sarà Salustio Galeotti di Pescia.

Avrà in tutto 5 figli, due da Sano e tre da Salustio, di cui solo uno le sopravviverà.

Giulia morirà nel 1608, all’età di 45 anni.

Questa è la nuda cronaca, molto sintetizzata, dell’esistenza di Giulia degli Albizzi, come emerge dai documenti di archivio.

Vita, Morte e Miracoli di Gente Comune è il titolo di una mostra (e della relativa pubblicazione) allestita nel 1988 nell’Ospedale degli Innocenti di Firenze.

Che cosa siano la vita e la morte di gente comune a cui si fa riferimento nel titolo della mostra è evidente dalla cronaca appena riportata: anche le persone più care tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600 nascevano e morivano con una frequenza oggi inimmaginabile.

Il miracolo, inteso nel senso di fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, nel caso di Giulia, consiste invece nell’ostinazione con cui l‘Autrice del libro ha condotto ricerche per ricostruire tutta la storia di questa donna, nota già nella sua prima parte, ma del tutto sconosciuta per quanto occorsole dopo aver lasciato Firenze. La lista delle “fonti attraversate dalla ricerca” che l’Autrice fornisce al termine del testo è semplicemente impressionante.

Ha del miracoloso poi la scelta dell’Autrice di andare oltre la cronaca, mettendo il lettore in contatto con ciò che Giulia poteva aver pensato nel corso della sua vita; con le cose che l’avevano fatta soffrire (lo stupro, in primo luogo) oppure gioire (il rapporto col secondo marito), instaurando un rapporto di grande empatia con questa donna della Toscana dei Medici e con la sua forza straordinaria, una donna apparentemente così lontana dai giorni nostri, ma in realtà molto più vicina di quanto si possa immaginare prima di leggere il libro.

L’ultimo miracolo è che l’Autrice sia riuscita a creare un ponte con questo universo femminile, utilizzando una documentazione coeva scritta solo da uomini.

Giulia : una donna nella Toscana dei Medici / Rosalia Manno. – Firenze : Firenze University Press, 2020. – 150 p. : ill. ; 24 cm.

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