Ossigeno: l’ultimo Naspini toglie il fiato

Una data da segnare nell’agenda: domenica 15 dicembre lo scrittore Sacha Naspini sarà ospite al MMAB per un doppio appuntamento. Il primo è uno speciale laboratorio dal titolo “Sotto traccia: la scrittura nascosta. Incontro letterario con Sacha Naspini”. Il laboratorio si svolgerà dalle 14.30 alle 17.30 e sarà gratuito su prenotazione. Alle 18.00 lo scrittore maremmano presenterà al pubblico la sua ultima fatica letteraria, edita da E/O, Ossigeno, fresco di stampa.

A cura di Cristina Trinci

Sacha Naspini, scrittore navigato ed esperto, innovatore nella narrativa italiana contemporanea, dopo il successo arrivato con Le Case del malcontento (edizioni E/O, 2018), che nei prossimi mesi diventerà una serie tv di produzione internazionale come rivela l’ANSA, dà alle stampe un libro ipnotico, labirintico, dove anche il lettore si sente senza via di scampo. Ossigeno è un titolo, ma anche una necessità frustrata. Un’immersione in apnea tra le pagine di un romanzo avvolgente.

Di cosa parla questo romanzo? Di un fatto di cronaca mai avvenuto, di un mostro mai esistito, di un caso risolto senza aver seguito le indagini. Il noir, il poliziesco, il thriller. Ogni definizione che proviamo a dare a questo romanzo risulterà stretta e inappropriata. E’ la stessa scrittura di Naspini che rifugge ad ogni genere letterario, scandagliando il male che ognuno di noi si ritrova dentro, nascosto tra le cellule più recondite, eppure presenti e inamovibili. Ma non sono i fatti ad incollare i lettori alle pagine di Ossigeno. Sono i pensieri taglienti e diretti dei personaggi, scatole craniche aperte dal bisturi delle parole, pronte ad essere servite a centro pagina. C’è la disperazione del figlio per un padre scoperto “mostro” all’improvviso, il tema della perdita, l’accettazione di una realtà diversa da quella immaginata, ma c’è anche l’incomprensione, il senso di ingiustizia, i legami, la speranza flebile ma presente. Il non riconoscimento di se stessi e della relazione con i famigliari più cari, la ridefinizione identitaria, il vivere incerto e ossessionato. Mai un solo pensiero scontato, non un passo falso. Naspini sa bene dove mettere la penna, quando affondare e quando consolare, senza sbavature né accenti fuori misura.

Ossigeno è un dipinto su tela. Di quelli in chiaroscuro, dove con la stessa matita con punta a grafite, si creano le forme, le ombre, i toni medi, la luce e la prospettiva. Un tratteggio duro, frenetico, vorticoso. Ossigeno ti costringe a guardare i personaggi quando hanno l’anima di fuori, come la camicia che sbuca dai pantaloni. Ossigeno ti apre le cavità del cuore, riarse a un sole cocente, e ti obbliga a guardare l’orrore. Sottile prima, voragine poi. E in quella voragine, spesso, c’è uno specchio. E il terrore più grande è scoprirsi fatti della stessa materia, tu e il carnefice. E la vittima, a volte, è solo questione di punti di vista. Naspini rotola i personaggi della trama come biglie nei solchi della sabbia. I labirinti li ha creati lui, ma nulla, nulla, va come deve andare. Eppure in un succedersi di eventi troppo rapidi e giganteschi per essere raccontati, l’autore non perde mai la misura. Cuce le parole sulle pagine come un ricamo, con la precisione e la calma della sarta esperta, che sa il valore della pazienza. Leggere Naspini, seguire i suoi personaggi in bilico come il funambolo sul filo della perdizione, è ogni volta un’esperienza destabilizzante. Ne esci male, dai suoi libri. Non sai mai se sentirti salvato o perduto per sempre. Laura c’è.

Non mancate domenica 15 dicembre, sarà un’occasione unica per incontrare a Montelupo un modo nuovo di fare narrativa, grazie ad un capace scrittore che riuscirà a farci vedere molto oltre i nostri abituali e rassicuranti confini mentali.

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