“Mia nonna era un vulcano di idee, a volte fondate a volte no. Lasciava la gente a bocca aperta e da giovane vestiva come un’indiana”. Da “La zia subacquea e altri abissi famigliari” di Enzo Fileno Carabba, che sarà presente al MMAB giovedì 29 novembre e giovedì 13 dicembre alle 21.00 per la rassegna “Dieci gocce di… ” – serate semiserie di letture condivise, a cura di Chiara Riondino.
La zia subacquea e altri abissi famigliari (recensione a cura di Cristina Trinci)
La zia subacquea e altri abissi famigliari non è un libro normale. Come normali non sono i personaggi che lo abitano. Perché, chiederete voi? Semplice! Perchè è tutto vero. E la realtà, come ormai sappiamo bene, non ha niente di normale. Il romanzo è autobiografico, ma non ha i toni nostalgici e commemorativi di chi cerca disperatamente di tornare indietro nel tempo, anzi. Quello che emerge dal mare della narrazione è proprio il contrario: un’ironia ingenua e rude, che non giudica ma al contrario accoglie ogni paradosso della vita con uno stile elegante e tremendamente crudo. I sorrisi nascono ad ogni incontro con un personaggio, una situazione, una frase. Al tempo stesso i luoghi prendono la forma e la poetica del protagonista, diventando l’esternazione della sua mente. Si passa dal litorale abruzzese e dai suoi mari generosi alla Firenze di periferia, dagli anni Settanta in poi, per arrivare a scandagliare l’ambiente domestico in modo minuzioso. Le piccole manie, che ognuno di noi spesso ha senza nemmeno rendersi conto, si ingigantiscono fra le righe e diventano ossessioni talmente totalizzanti da apparire inverosimili. Eppure è tutto vero. Non lasciatevi scappare l’occasione di assaggiare questo libro e la sua lucida pazzia. Vi sentirete più normali, dopo.
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